10 DOMANDE alla candidata sindaca del centrosinistra alle amministrative di Civitanova. - Mirella Paglialunga Sindaca

10 DOMANDE alla candidata sindaca del centrosinistra alle amministrative di Civitanova.

«Priorità agli interventi di politica sociale, culturale, turistica ed economica. Nuovi spazi per i giovani in ogni quartiere. Nel mio disegno urbano non c’è spazio per il porto Dubai ma valorizzerò la riqualificazione di edifici degradati o abbandonati per creare parcheggi scambiatori e rendere il centro vivibile e godibile. Basta con i progetti faraonici slogan del sindaco uscente che in 5 anni ha pensato solo alla sua carriera politica bloccando la città»

 

di Franco De Marco

 

La professoressa che vuole la fascia tricolore. Mirella Paglialunga, nata e cresciuta a Civitanova, madre di due figli, Giorgia e Patrizio Di Massimo, e nonna di tre nipoti: Caterina, Tommaso e Diana. Si laureata in filosofia all’Università di Macerata. Ha iniziato la sua carriera scolastica come maestra di scuola elementare a Monte San Giusto. E’ diventata dirigente scolastica per concorso pubblico nazionale nel 1991. Ha diretto scuole di ogni ordine e grado a Camerino, a Macerata e a Civitanova realizzando numerosi progetti innovativi e di forte valenza educativa. E’ stata fondatrice e presidente dell’associazione culturale no profit Centro Studi Au.Mi.Re. (AutovalutazioneMiglioramento-Rendicontazione) che ha lo scopo di migliorare la qualità dei servizi scolastici promuovendo ricerca e formazione di docenti e dirigenti.

 

Quali sono stati i fallimenti principali della Giunta guidata dal sindaco uscente Fabrizio Ciarapica e perché bisogna cambiare?

«Due anni fa, con la decisione di candidarsi alle regionali, Ciarapica ha dimostrato di non avere a cuore il governo di Civitanova preferendo inseguire i suoi personali sogni di carriera politica. Ha tradito così il patto di fiducia con i civitanovesi e questo è stato il suo primo errore peraltro accompagnato dalla pesante sconfitta subita. Più in generale però la sua amministrazione è decisamente fallimentare perché non ha saputo creare ed innovare i servizi alle persone ed alle famiglie e non è riuscita nemmeno a migliorare le infrastrutture peggiorando i problemi della viabilità e della sicurezza delle persone. La qualità della vita a Civitanova è decisamente peggiorata in questi cinque anni e nei quartieri i residenti lamentano di essere stati totalmente abbandonati. Di fatto Ciarapica e la sua giunta sono stati costantemente preoccupati di soddisfare le esigenze di mega interessi privati fallendo però anche in questa intenzione: la bocciatura delle varianti urbanistiche e del faraonico porto Dubai ne sono incontrovertibili esempi. Ma la contrarietà dei civitanovesi nei confronti di Ciarapica riguarda anche il metodo utilizzato per governare. Ciarapica e la sua giunta hanno reso difficile l’informazione, la partecipazione ed il confronto: aspetti fondamentali di un buon governo cittadino basato sui pilastri della democrazia. In cinque anni il sindaco non è stato mai visto camminare nei quartieri fra la gente, né è stato visto discutere pubblicamente di questioni nodali. Il metodo di governo della città di Ciarapica, alla fine del suo mandato elettorale, è valutato negativamente dai cittadini anche perché di opere importanti non ne abbiamo vista traccia: la rotatoria-sottopasso sulla statale non è stata realizzata, il Varco sul mare è stato lasciato per cinque anni nel degrado, Villa Eugenia è stata svenduta per un piatto di lenticchie mentre oggi avremmo avuto la possibilità di intervenire con i fondi del Pnrr per la riqualificazione delle ville storiche. E’ stata bocciata una nuova casa di riposo alla Stella Maris e si è tentato di usare Villa Letizia per una discutibile operazione immobiliare, è stata del tutto trascurata la riqualificazione turistica, culturale ed economica del borgo antico di Civitanova Alta».

 

L’area di centrodestra in questa tornata si presenta divisa (Fabrizio Ciarapica, Silvia Squadroni, Maika Gabellieri). Ritiene che sia un’occasione più unica che rara per la vittoria del centrosinistra?

«La vittoria della coalizione di centrosinistra, che io auspico per il bene dei civitanovesi, sarà determinata dalla credibilità e dalla fattibilità del nostro programma, dalla coesione omogenea delle coalizione che io rappresento e dal metodo nuovo di governo e di amministrazione della città di cui sarò personalmente garante. Intendo innovare l’impegno politico ed amministrativo garantendo l’ascolto dei cittadini e la partecipazione attiva di tutte le categorie. Le proposte politiche delle altre coalizioni e degli altri candidati sindaci non hanno prospettive di affidabilità sia per la filosofia e gli ideali che sorreggono il loro impegno, sia per il contenuto delle loro proposte. L’elettorato di centrodestra è frastornato a causa delle dispute interne. Anche i loro stessi simpatizzanti sono diventati spettatori estranei e sono totalmente disinteressati alle questioni che parlano di problemi interni ai partiti ed alle loro beghe personali. A mio parere questa situazione potrebbe favorire l’allontanamento dalle coalizioni di centrodestra di tutti coloro che credono nella “Politica” come impegno civico per il bene comune e non per il potere personale e/o per la spartizione di posti».

 

Il Movimento 5 Stelle, al contrario di una tendenza nazionale, a Civitanova ha scelto di non appoggiare il candidato di centrosinistra e si è alleato con la coalizione di Silvia Squadroni. Come giudica tale scelta?

«Per cinque anni il M5s ha lavorato in Consiglio comunale e in città insieme ai partiti e alle liste civiche di centrosinistra nel contrastare le scelte della giunta Ciarapica e delle logiche delle coalizioni di centrodestra. Oltre che una tendenza nazionale, c’era quindi una condivisione e una sensibilità comune sui temi locali. Ma i vertici civitanovesi del Movimento hanno scelto diversamente. Non sono io a dover giudicare ma l’elettorato grillino».

 

Qual è la sua visione di Civitanova, a breve e lungo termine, dal punto di vista urbanistico, economico e culturale? Nel suo giro elettorale nei quartieri quali richieste principali emergono?

«Civitanova è una città in continuo sviluppo e ha bisogno di infrastrutture per la mobilità, di servizi e di modernità. Siamo gente coraggiosa che attraverso il lavoro si è fatta anche largo nel mondo. Chi governa ha il dovere di assecondare questo dinamismo. Con il Pnrr tante risorse potrebbero arrivare per dare impulso alle opere pubbliche ma perché ciò si realizzi occorrono progetti innovativi e rispondenti alle prospettive di miglioramento sociale ed ambientale. Occorre restituire attenzione piena alla periferia perché la riqualificazione dei quartieri genera socialità e benessere sia urbanistico sia economico. Le richieste che emergono nel giro elettorale dei quartieri? La gente chiede attenzione, chiede risposte ai problemi. Chiede di non essere lasciata sola quando in famiglia ci sono problemi di salute, quando ci sono anziani soli o non autosufficienti e allora un sindaco deve rivoltare il bilancio comunale come un calzino per cercare sempre maggiori risorse per creare più servizi, anche demoralizzati, volti alla soluzione di queste problematiche. Per cinque anni hanno annunciato i centri per l’Alzheimer e per l’Autismo e non hanno messo nemmeno un mattone».

 

Se lei diventerà sindaco, quali saranno i primi tre provvedimenti che prenderà?

«Analizzerò a fondo il bilancio, ad oggi non completamente accessibile, per valutare quali e quante risorse siano effettivamente disponibili per velocizzare importanti interventi di politica sociale, culturale, turistica ed economica. Intendo realizzare in ogni quartiere spazi liberi per l’aggregazione dei giovani e la valorizzazione dei loro talenti e intendo creare boschi urbani attrezzati e percorribili perché possano essere fruiti da tutte le persone in sicurezza. Sarà una mia priorità anche rendere tutti i quartieri interattivi mediante la realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali che possano favorire la sostenibilità ambientale e la sicurezza. Particolare cura intendo dedicare alla sicurezza ed all’autonomia degli studenti nei percorsi casa-scuola. Nel mio disegno urbano non c’è spazio per il porto Dubai ma valorizzerò la riqualificazione di edifici degradati o abbandonati al fine di creare parcheggi scambiatori e rendere il centro cittadino ed il borgo antico vivibili e godibili».

 

Grandi opere pubbliche: qual è il suo orientamento per Area Ceccotti, Comparto Trieste, Varco a Mare, nuovo stadio, nuovo teatro?

«Nuovo stadio? Quello era il sogno di Ciarapica: buttare giù il Polisportivo per realizzare l’ennesima lottizzazione. Io mi prenderò cura della zona stadio allargando lo sguardo e la manutenzione verso il fiume Chienti per rendere tutta la zona praticabile in sicurezza valorizzandone le preziose qualità e bellezze tipiche degli ambienti fluviali. Il comparto Trieste, per la sua collocazione centrale, a mio parere dovrebbe diventare un contenitore in cui dare spazio alla vivacità culturale ed artistica che caratterizza la nostra gente. Per l’area Ceccotti toccherà ripartire da zero un’altra volta perché il piano della giunta Ciarapica è stato bocciato dalla Sovrintendenza ( altro fallimento di Ciarapica). Quanto al Varco sul mare c’è un progetto commissionato al Politecnico di Milano con cui bisognerà confrontarsi. Di certo è una priorità. Lì bisogna riqualificare subito perché è insopportabile il degrado in cui lo ha lasciato Ciarapica che in cinque anni non ci ha investito nemmeno un euro. Io intendo riqualificare lo spazio in funzione della socialità e delle sue innumerevoli manifestazioni, senza cementificazione alcuna».

 

Traffico e viabilità sono due problemi che i cittadini toccano ogni giorno con mano. Qual è la sua ricetta? Che ne pensa dell’ipotesi di un arretramento o interramento della ferrovia?

«Progetti faraonici. La città ha bisogno di soluzioni fattibili e nel medio periodo. Intanto bisognerebbe cominciare a valutare i piani del traffico che il Comune ha pagato e che sono rimasti nei cassetti. Soprattutto impegnarsi sul fronte Quadrilatero per ottenere la maxi rotatoria alla fine della 77 e l’eliminazione del passaggio a livello sulla statale. Prioritaria per me è la realizzazione di una rete ciclabile urbana, che colleghi i quartieri, le scuole e i luoghi di culto, un circuito che garantirebbe una mobilità sostenibile e maggiore sicurezza».

 

C’è bisogno di un nuovo Prg e di altri strumenti urbanistici (Borgo Marinaro, porto…..) per rimettere ordine allo sviluppo urbanistico della città?

«Ce ne è bisogno perché Civitanova sta crescendo e molto in fretta. Il collegamento con l’Umbria ha cambiato il mercato immobiliare, ha dato impulso al turismo e in generale all’economia. Il maggior afflusso di gente è un fenomeno non solo stagionale ma interessa la città tutto l’anno. E’ chiaro che gli strumenti urbanistici che abbiamo vanno adeguati a questi nuovi scenari».

 

Lei si presenta con la sua esperienza di manager della scuola quindi con una significativa competenza gestionale di cose e persone. Quanto le sarà utile questa esperienza per governare, in caso di vittoria, il Comune?

«La mia lunga esperienza di dirigente scolastica mi ha insegnato l’importanza dell’ascolto e del dialogo. Soprattutto mi ha insegnato il valore del lavoro di gruppo. Questo vale per amministrare qualsiasi sistema complesso perché non si governa da soli o esclusivamente per le proprie finalità. Il mio impegno professionale mi ha insegnato a fare sintesi fra diverse visioni e a mediare per trovare accordi nell’interesse della collettività. Questo è quello che continuerò a fare per governare la città. Verranno valorizzate le competenze delle persone al servizio della comunità stessa attraverso la condivisione delle strategie e degli obiettivi. In questa ottica è fondamentale il lavoro che già ho avviato con le liste della coalizione di centrosinistra. Abbiamo costruito un programma condiviso con moltissimi cittadini competenti ed esperti. Ma sarà altresì importante la partecipazione attiva ed il riconoscimento delle professionalità dell’amministrazione comunale».

 

Faccia le corna, in un ballottaggio Ciarapica-Squadroni che farà la sua coalizione?

«Ecco, faccio le corna».

 

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